L’inquinamento artmosferico

Posted on Mag 23, 2011 in Ricerche

L’inquinamento artmosferico

L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO DR. MARCO VACCARINO Per inquinamento atmosferico si intende la presenza nell’aria di sostanze estranee alla sua composizione naturale. Problemi di contaminazione sorgono solo quando sono presenti nell’atmosfera sostanze di varia natura ed in concentrazioni tali da interferire negativamente , con effetti diretti ed indiretti, sul benessere e sulla salute dell’uomo. Quando si parla di aeroinquinanti ci si riferisce, per convenzione, ad inquinanti chimici, astraendo gli inquinanti radioattivi e biologici. Perche’ si abbia una situazione di inquinamento atmosferico devono verificarsi due situazioni: devono esistere sorgenti di inquinanti; deve essere ostacolato il processo di diluizione atmosferica dei contaminanti. Le maggiori sorgenti di inquinamento atmosferico risultano essere: 1.Processi di combustione (veicoli a motore, impianti di riscaldamento, impianti di combustione industriale) 2.Usura e dispersione di materiale (asfalto del manto stradale, pneumatici di autoveicoli) 3.Specifiche lavorazioni industriali. Nelle citta’ il carico inquinante da lavorazioni industriali ha oscillazioni maggiori rispetto al quello proveniente da altre fonti; infatti spesso l’indice di industrializzazione varia, da citta’ a citta’ ma addirittura da quartiere a quartiere; spesso gli insediamenti industriali all’interno del tessuto abitativo sono posti in maniera diversa; varia il tipo e la maniera di depurazione degli effluenti dagli scarichi industriali. Le condizioni che impediscono la dispersione dei contaminanti sono rappresentate dall’inversione termica (viene impedito il movimento ascensionale dell’aria tanto che i contaminanti corpuscolari restano confinati tra il terreno e lo strato di inversione, ovvero lo strato di aria a temperatura piu’ elevata) e dall’assenza di vento provocata dalla presenza di zone alta pressione. E’ indubbio che gli inquinanti provochino malattie nell’uomo; cio’ che risulta estemamente difficile e’ dare il giusto perso causale alle singole concause di patologie, evitando le facili semplificazioni, prima fra tutte quella cancro del polmone = fumo di sigaretta: a tale proposito e’ infatti singolare notare come in Sud-Africa, paese nel quale il consumo di tabacco pro-capite e’ il maggiore del mondo, il tasso di carcinoma del polmone nella popolazione risulta la meta’ di quello della Gran Bretagna; d’altra parte l’asma bronchiale risulta diffuso nella stessa percentuale (10-15%) sia nell’EST che nell’OVEST dell’Europa, sia in campagna sia in citta, a significare che esistono altri fattori scatenanti oltre l’inquinamento atmosferico. Le sostanze estranee che si depositano o si disciolgono sull’epitelio cigliato di bronchioli, bronchi e trachea sono convogliate verso l’esterno dal veicolo mucoso mantenuto continuamente in movimento dalle ciglia vibratili. La clearance bronchiale in condizioni fisiologiche e’ molto efficiente. Dopo somministrazione di particelle radioattive si puo’ osservare che il trasporto si completa in meno di 24 ore; una volta arrivate in faringe le sostanze veicolate dal muco vengono deglutite o allontanate dall’espettorazione. A livello alveolare arrivano gas o vapori scarsamente solubili e particelle di diametro inferiore a 2,5 micron. I gas sono rapidamente assorbiti, data la grande estensione del letto alveolare; le particelle sono inglobate dai macrofagi polmonari. Se tali cellule non risultano danneggiate dai contaminati, si muovono attivamente verso i bronchioli e risalgono verso la faringe con il veicolo mucoso, la clearance muco-ciliare e’ piu’ lenta di quella bronchiale e arriva al 50% della depurazione in 60-120 giorni. I macrofagi concorrono alla depurazione sia attraverso il trasporto meccanico sia attraverso la metabolizzazione (il 3-4 benzopirene nel polmone puo’ non essere dosabile al riscontro autoptico, anche in presenza di pesanti esposizioni). Effetti a breve termine degli aeroinquinanti chimici Azione irritante sulle mucose respiratorie e congiuntivali Fenomeni asmatici Effetti a lungo termine degli aeroinquinanti chimici BPCO Tumori polmonari, gastrici, pancreatici Inquinamento delle falde acquifere, delle catene alimentari e del terreno in generale Classificazione dei contaminanti chimici Un principio di classificazione generale distingue tra contaminanti naturali (derivano da fenomeni vulcanici, disgregazione di rocce, decomposizione di...

Read More

La mappa del pm10 a Milano

Posted on Mag 23, 2011 in Ricerche

La mappa del pm10 a Milano

Ecco le percentuali di Particolato fine nella città di Milano Per vedere la ricerca completa in pdf clicca qui  

Read More

Valutazione dell’aria nella Metro A di Roma

Posted on Mag 23, 2011 in Ricerche

Valutazione dell’aria nella Metro A di Roma

Indagine Ambientale Pilota Valutazione dell’aria nelle gallerie Metro A di Roma a cura del Dottor Damante • Particolato totale sospeso( PTS ) • PM10 • Metalli Conclusione indagine Febbraio 2009 Breve introduzione Gli inquinanti sono sostanze che immesse direttamente o indirettamente nell’aria e nell’ambiente, possono avere effetti nocivi sulla salute umana o sull’ambiente nel suo complesso. Molte di queste sostanze possono essere già presenti in natura a basse concentrazioni con origine da processi naturali, altre possono essere di sola origine antropica. Studi pubblicati su quotidiani e presentati su reti televisive (Corriere della Sera Milano e Italia I ) hanno messo in rilievo l’elevata concentrazione delle polveri sottili nelle gallerie delle metropolitane. Le metro di Milano, Roma e qualche altra città d’Europa soffre di questa problematica, particolarmente evidente nelle banchine , di relativa importanza per i viaggiatori che sono solo di passaggio e quindi interessati per alcuni minuti , il discorso cambia se invece pensiamo all’esposizione prolungata di chi in questi ambienti lavora. Da tempo, valori altresì elevati anche se momentanei, si sono riscontrati anche nel traffico cittadino di Roma questo sta a significare che le torri per il ricambio dell’aria della metro devono essere posizionate in luoghi dove l’aria è molto diluita o comunque meno inquinata. I principali inquinanti dell’aria sono: • Il biossido di zolfo (SO2) • Il biossido di azoto (NO2) • Il monossido di carbonio (CO) • Ozono (O3) • Benzene (C6H6) • Polveri sottili (PTS – PM10 – PM2,5) • Metalli pesanti Le polveri fini Le polveri sottili sono formate da sostanze tossiche e cancerogene. Raggiungono le parti più profonde e delicate dei nostri polmoni, dove si accumulano e provocano patologie respiratorie come ad esempio la BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ). La famigerata sigla PM 10 sta per Particulate Matter, ossia: Materia Particolata (in piccole particelle). 10 significa che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10 millesimi di mm). Si tratta di particelle microscopiche non visibili a occhio nudo. Sono minuscoli frammenti di sostanze organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) e inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati, polveri di carbone e di catrame, ecc). Le particelle sono diffuse nell’aria, per questo si parla di particolato atmosferico o aerodisperso. Il PM2,5 è la frazione più fine del PM10, costituita dalle particelle con diametro uguale o inferiore a 2,5 micron. Il PM 2,5 è il particolato più pericoloso per la salute e l’ambiente: di fatto è quello che si deposita sugli alveoli e inoltre può rimanere sospeso nell’atmosfera per giorni. Metalli Tossici L’uomo è stato sempre esposto ai metalli e alcuni di essi sono conosciuti sin dai tempi più antichi per gli effetti tossici ma, nonostante ciò, la lavorazione dei metalli si è sviluppata ampliamente. Tra i metalli particolarmente tossici che non hanno nessuna funzione biologica sono : arsenico, cadmio, mercurio e piombo. Dopo tanti anni di ricerca e indagini epidemiologiche concernenti la contaminazione ambientale, vari paesi tra cui l’Italia hanno stabilito limiti di sicurezza ( TLV,VLP,MAC, NOEL, ecc.) per le concentrazioni nell’aria a cui sono esposti i lavoratori. I metalli producono una grande varietà di effetti tossici, in alcuni casi è possibile che ciò sia dovuto all’inibizione di un singolo enzima o di un singolo processo biochimico, mentre in altri casi l’azione tossica dei metalli coinvolge una molteplicità di organi e di sistemi bersaglio (ad esempio il rene è un organo bersaglio per molti metalli pesanti). Metalli come il ferro, lo zinco, sono presenti nel nostro organismo in microelementi ma chiaramente in dosi più elevate provocano intossicazione. Materiali e metodi Le misurazioni per le polveri sono state effettuate...

Read More

Consultazione e osservazioni del documento tecnico ARPA Lazio a Malagrotta

Posted on Mag 23, 2011 in Ricerche

Consultazione e osservazioni del documento tecnico ARPA Lazio a Malagrotta

Campagna di Monitoraggio presso la zona di Malagrotta – Pisana – Roma Qualità dell’aria dal 13.06 al 13.07. 2008 documentato da ARPA Lazio Oggetto: consultazione e osservazioni del documento tecnico ARPA Lazio per la qualità dell’aria a Malagrotta, periodo 13 Giugno / 13 Luglio 2008 Redatto da: Salvatore Damante Premessa L’ambiente, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), può essere definito come un sistema integrato di fattori antropici e fisici che effettuano un effetto significativo ed apprezzabile sulla salute delle collettività, la stessa definisce il livello di salute come un completo stato di benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto assenza di malattia. Al di là dei disastri ambientali che si sono verificati nell’ultimo secolo, i problemi più rilevanti del degrado ambientale che oggi affliggono il pianeta sono l’inquinamento atmosferico, potenzialmente responsabile, attraverso l’immissione nell’aria di sostanze inquinanti, dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici e la perdita che si teme irreversibile di biodiversità. Come già accennato l’inquinamento dell’aria costituisce uno dei problemi per i quali vengono ipotizzati importanti interventi di risanamento. La sensibilizzazione a questo problema nasce, probabilmente, dalla reale condizione di disagio in cui vengono a trovarsi alcuni gruppi di popolazione, quali gli abitanti dei grandi centri urbani, oltre a quelli che vivono nei grossi agglomerati industriali. Si definisce l’inquinamento dell’aria atmosferica l’immissione nella stessa di sostanze di qualsiasi natura in misura e condizioni tali da alterare la salubrità dell’aria e da costituire pregiudizio diretto o indiretto per la salute del cittadino e/o danno ai beni pubblici e privati. L’inquinamento definito da Meloni e Grassi è “qualsiasi alterazione delle caratteristiche chimico fisiche dell’aria, determinata da variazioni di concentrazione dei suoi normali costituenti, sia e soprattutto, dalla presenza di sostanze estranee alla sua composizione normale, in grado di determinare effetti di danno e/o molestia all’uomo e agli organismi viventi. Sono stati ben documentati da ARPA Emilia Romagna (effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico), ARPA Puglia (il clima che cambia) da altre agenzie ARPA e APAT e da testi scientifici quali sono gli effetti sulla salute umana anche a basso dosaggio degli inquinanti atmosferici, quindi questa parte prettamente sanitaria verrà omessa, verranno indicate alcune importanti patologie e disturbi provocati dall’inquinamento atmosferico. Se vuoi leggere la ricerca completa in pdf clicca...

Read More

Alcuni agenti chimici presenti nella nostra vita

Posted on Mag 23, 2011 in Ricerche

Alcuni agenti chimici presenti nella nostra vita

Su alcuni agenti chimici presenti nella nostra vita quotidiana DR. MARCO VACCARINO Pneumologo presso l’Ospedale Israelitico di Roma Consulente D. A. P. presso Casa Circondariale “Regina Coeli” di Roma Molti sono gli agenti chimici dannosi con cui quotidianamente veniamo a contatto per svariati motivi, sul luogo di lavoro e nella nostra abitazione. Quelli che causano malattia sono composti inorganici od organici, endogeni ed esogeni, capaci di interferire in modo acuto o cronico sui processi biologici d’ogni essere vivente. Il concetto d’agente chimico causa di malattia è legato a: Via d’introduzione Dose Possibilita’ di causare effettivamente uno stato di malattia Da cio’ consegue che le sostanze chimiche causano di malattia non debbono necessariamente abolire una tappa metabolica ma possono semplicemente alterare i meccanismi di controllo che regolano la velocita’ delle reazioni metaboliche. Le sostanze vengono in genere catalogate secondo l’effetto biologico determinato, talora morfologicamente evidenziabile (flogosi, degenerazioni, necrosi, tumori) altre volte non visibile per lungo tempo (lesioni biochimiche). Sostanze flogogene Sono di varia natura, esogene (trementina, olio di croton, calomelano, ozono, ossidi di azoto, silice, toluen e metilen di-isocianati, formaldeide, sodio lauril- etere solfato, ammoniaca) ed endogene (ac. urico, ammoniaca). Il contatto o l’inalazione provocano causano dermatiti, crisi di asma bronchiale, broncopneumopatie acute e croniche, pneumoconiosi; i meccanismi chiamati in causa sono di volta in volta allergico (con liberazione di IgE ed infiltrazione eosinofila) od irritativi (Il danno inizia a livello dei macrofagi alveolari ed interstiziali con un processo di denaturazione protoplasmatica ed in attivazione dei sistemi enzimatico-proteolitici; tale fenomeno provoca la liberazione di enzimi idrolitici dei fagosomi e la morte per lisi dei macrofagi. Tale fenomeno provoca il richiamo di altri macrofagi ed il perpetuarsi del processo con esito in fibrosi polmonare. Sostanze steatogene e sostanze che interferiscono con la sintesi proteica Sono sostanze organiche ed inorganiche che comprendono l’arsenico, il fosforo, il tetracloruro di carbonio, l’etionina, l’etanolo, l’acido orotico, gli antibiotici e le tossine di origine fungina. Nota 1 Steatosi: aumento morfologicamente evidente e clinicamente dimostrabile del contenuto in grassi totali di un organo. E’ particolarmente frequente nel fegato, nel cuore, nei reni e nei muscoli. A livello intestinale gli acidi grassi liberi sono esterificati a trigliceridi e poi rivestiti da proteine a formare i chilomicroni circolanti. Quest’ultimi, idrolizzati da una lipasi liporpoteica, entrano come acidi grassi negli adipociti, dove sono nuovamente esterificati dal glicerolo. Successivamente, per intervento di un’altra lipasi, la cui attivita’ è regolata dalle catecolamine, tramite l’attivazione dell’adenilciclasi AMP-ciclico o mediante inibizione delle fosfodiesterasi (enzima che idrolizza l’AMP-ciclico), i trigliceridi possono essere rimessi in circolo sotto forma d’acidi grassi non esterificati (NEFA). Questi sono utilizzati dal fegato, il quale è capace di demolirli (tramite la beta-ossidazione soprattutto), di esterificarli (formazione di trigliceridi, fosfolipidi esteri del colesterolo, etc.), di rimetterli in circolo coniugati con proteine (sintesi delle lipoproteine). Ogni sostanza capace di interferire su uno qualsiasi dei processi di cui sopra è steatogena. a)Agenti steatogeni che attivano la perossidazione dei lipidi: sono sostanze (etanolo, tetracloruro di carbonio) che agiscono primariamente scompaginando la struttura del reticolo endoplasmatico delle cellule agendo sugli acidi grassi delle membrane con produzione di lipoperossido e lipoidroperossido. Secondariamente provocano rigonfiamento mitocondriale, labilizzazione dei lisosomi, alterazioni della permeabilita’ cellulare. b)Agenti steatogeni che interferiscono sulla sintesi proteica: sono prodotti chimici (etionina, omologo superiore della metionina) che alterano l’RNA-messaggero o l’amino-acil-t-RNA riducendo la possibilita’ di immettere in circolo lipoproteine, con accumulo conseguente di acidi grassi all’interno delle celule epatiche. c)Antibiotici: danneggiano le cellule con numerosi meccanismi: 1.Inibiscono la sub-unita’ ribosomiale 30 S (aminoglicosidici, tetracicline) 2.Inibiscono la sub-unita’ ribosomiale 50 S (macrolidi, cloramfenicolo, lincomicina) 3.Inibiscono lo stampaggio delle proteine legandosi al RNA (actinomicine, antracicline, mitomicina, bleomicina) 4.Inibitori...

Read More